|
CONTENIMENTO DEI COMPORTAMENTI (a posteriori, sull'agito) |
CONTENIMENTO DELLE EMOZIONI (sull'agito, ma anche a livello preventivo) |
Fisico: è autorizzato solo per grave pencolo per sé, gli altri e le cose; per autodifesa. Non può essere considerata una modalità "normale" e continuativa. Nel caso di necessario intervento "fisico" si devono avvisare subito i responsabili. Per tanti soggetti l'essere "toccati" viene vissuto come aggressione. |
Fisico: modalità di contatto fisico/affettivo. Deve essere un comportamento eccezionale, con attenzione a non indurre esigenze persistenti. |
Farmacologico: terapia al bisogno: del soggetto! Non terapia secondo l'ansia dell'operatore. È da normare rigidamente. Anche in questo caso è necessario avvisare i responsabili ed il medico che ha previsto la terapia al bisogno. |
Relazionale: elaborazione, ascolto. Utilizzazione dell'alleanza precedentemente "guadagnata": quindi anche possibilità di sostituzione con operatori "più alleati". |
Strutturale: isolamento, esclusione dal gruppo. È utile creare più spazi per questa funzione. |
Strutturale-Organizzativo: far evitare situazioni scatenanti, variazione di spazi, tempi, ecc.; deviazione su altre proposte; dare schemi temporo-spaziali precisi; permettere l'autoisolamento "liberatorio" o di "autocompattamento" dell'emotività dilagante. |
Direttivo-Pedagogico: richiamo alle regole sociali e comunitarie (motivazione etica,...); intervento punitivo: mai con privazioni essenziali (sonno, pasti, relazioni, oggetto transizionale,...). Attenzione a non punire l'handicap, la malattia o la nevrosi! Iterazione di interventi sistematici e programmati di più persone, secondo l'importanza ruolo. |
Direttivo-Psicologico: analisi e comprensione della situazione emotiva, interpretazione. Richiamo al rapporto interpersonale con comunicazione non verbale positiva (tono di voce, ecc.). Intervento direttivo anche forte, ma con funzione "antidisgregante" : come risposta a richieste implicite del giovane stesso. |
- La contrapposizione fra le due modalità non è svalutante del contenimento dei comportamenti, anche se è meglio intervenire sulle emozioni e a livello preventivo. I due tipi di contenimento si possono anche integrare.
- È necessario, nella scelte dei possibili interventi, valutare anche le proprie capacità e i carismi personali; scoprire "con chi" e "come" si è più efficaci.
- È quasi superfluo ricordare che se manifestiamo ansia o paura creiamo nell'altro reazioni emotive che rendono più difficile la gestione dell'intervento.
- Nei casi di contenimento fisico (o fortemente direttivo) l'intervento di altri operatori, a volte necessario, richiede particolari attenzioni Se è immediato ed impulsivo può diventare interferenza confusiva e "disconoscimento" del primo operatore.
- Se il supporto, invece, è richiesto o indispensabile, esige il rispetto fondamentale della linea adottata dal primo operatore, naturalmente con possibilità di aggiustamenti nell'evolversi della situazione stessa.
- È sempre utile, in seguito, analizzare le modalità usate e l'emotività vissuta sia nei confronti del giovane che degli altri operatori.
È chiaro che è importante accentuare l'attenzione preventiva
|

 |