Rapporto con i genitori/familiari | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() ![]() |
![]()
Come più volte si è approfondito, il vissuto dei genitori dei nostri giovani disabili (ma anche dei fratelli, familiari, tutori) è intriso di numerose angosce (di impotenza, del futuro, senso di colpa, ecc.) e di sentimenti profondi e spesso contrastanti (iperprotezione, rifiuto inconscio, fatalismo, speranze illusorie, ecc.). [Vedi documento La famiglia di fronte all'handicap].
Questi problemi esistenziali condizionano anche i loro rapporti col mondo e, soprattutto, con noi operatori, a cui essi affidano i loro familiari. La loro frequente ambivalenza, tra fiducia e preoccupazione, può creare in noi disorientamento nella relazione con alcuni di loro. I genitori/familiari assumono nei confronti del servizio e degli operatori atteggiamenti diversi, a volte anche variabili ed incoerenti nel tempo. Elenco alcune modalità di atteggiamenti/comportamenti più comuni:
Alcune riflessioni:
Le possibilità di comunicazione con la maggior parte dei genitori/familiari, ecc. non sono moltissime in un anno e spesso avvengono anche con operatori diversi. Elenco i più comuni momenti di incontro: primi colloqui di valutazione per l'inserimento; gruppi di formazione e programmazione (tenuti dallo psicologo); incontri individuali programmati (di solito due all'anno: di cui uno alla presenza dell'assistente sociale del comune inviante); incontri per l'aspetto sanitario; incontri individuali richiesti da loro per urgenze; incontri (ma solo con pochi!) al momento dell'accoglienza o del congedo; colloqui telefonici per comunicazioni pratiche; rapporti nei momenti di festa o di particolari iniziative (es.: Giochi senza barriere, Feste di Natale, Carnevale, Pranzi sociali, Partenze/Arrivi per le esperienze residenziali, ecc.). Se si fallisce e non si è attenti e positivi in queste occasioni, non è poi facile "recuperare l'alleanza". In loro rimarrà (e per mesi, o per anni!) la sensazione che il nostro modo di essere, sia sempre quello che loro hanno percepito in quel momento. Nel rapporto con i familiari (come sempre del resto) è fondamentale la positività della nostra comunicazione non verbale. Ma ha pure importanza il contenuto della comunicazione verbale e il rispetto di quanto stabilito su chi deve comunicare con loro. È necessario, perciò, richiamare chi, tra i vari operatori, ha compito di riferimento a seconda del contenuto del messaggio o della richiesta. In specifico:
|
![]() ![]() |