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- IDENTITÀ DELL' OPERATORE NELLE NOSTRE COMUNITÀ
CARATTERISTICHE DI BASE
- Operatore sociale, come spirito e cultura
- Animatore, come metodologia e vitalità
- Educatore, come intenzionalità operativa; capacità di osservazione (del positivo: il negativo si nota anche senza volere) e di verifica; voglia di formazione permanente
- Lavoratore in proprio, come determinazione e creatività
MODALITÀ FONDAMENTALI
- Empatia, comunicazione non verbale positiva
- Attenzione all'altro, avere occhio, dare tempo
- Saper coinvolgere e sapersi coinvolgere
- Accettazione, magnanimità, pazienza
INTENZIONALITÀ NELLE PROPOSTE DI ATTIVITÀ
Sono adulti: mai proposte infantili!
- Penetrare ed esplicitare lo specifico (= utilità particolare) di ogni attività
- Utilizzare ogni attività come esperienza/oggetto intermediario di relazione
- Dare importanza al piacere (motivazione soprattutto interna e relazionale), alla gratificazione nel fare e nel fare quell'attività (prima di tutto provando noi piacere nel fare con loro!), dando a tutti possibilità di autostima
VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE PROFESSIONALITÀ
- Capacità specifica come: educatore, animatore, assistente, maestro d'arte, operatore socio occupazionale, ecc.
- Capacità relazionale: essere costruttori/tessitori di relazioni ricche e positive
- Capacità di lavorare in équipe: stima reciproca e rispetto dei ruoli. Andare d'accordo non è solo utile e funzionale, ma è la sostanza della professionalità.
La metodologia di intervento è quella del gruppo di lavoro, dell'intervento come gruppo sul gruppo.
Tranne in casi eccezionali, nessun operatore ha in carico "esclusivo" un giovane.
Tutti sono "per e con" tutti, secondo un'interazione e integrazione modulare.
- Capacità di elaborare le angosce: di impotenza, del tempo che passa, dell'eventuale decadimento fisico/mentale dei soggetti
- Capacità di autocritica
- Deontologia professionale
- PROGETTO SOCIO-EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
Le nostre strutture di servizio sono impostate come comunità e comunità di adulti.
- Si è, però, molto attenti anche alle esigenze particolari dei singoli componenti del gruppo. Per ognuno si deve pensare ad interventi personalizzati.
Ma il progetto socio-educativo individualizzato non deve essere fatto a priori, a tavolino. Mai rigido, ma dinamico. Piuttosto: ipotesi di intervento, percorso, proposte di attività. Più precisamente: progettualizzare l'evoluzione, finalizzare le positività emergenti.
- Chiarezza e convinzione nell'impostazione e nelle finalità generali.
- Fluidità nei progetti, nelle proposte e negli obiettivi specifici.
- Rigorosità nelle verifiche.
CONSIDERAZIONI DI BASE
- Ricordare sempre che lavoriamo con adulti: né in età evolutiva, né involutiva.
L'età adulta è l'età dell'autorealizzazione. L'intervento socio-educativo non è più indirizzato soprattutto a far emergere capacità potenziali, ma, invece, a confermare identità e capacità.
E questo attraverso: accettazione, fiducia, aiuto, comunicazione di esperienze, stimolo, sostegno, rinforzo, valorizzazione. Ma anche, a volte, contenimento, responsabilizzazione, "affermazione" delle regole comunitarie. Fondamentalmente rigidi sul rispetto: verso di sé, gli altri, le cose.
- Partire sempre da ciò che sono capaci di fare: attualizzazione - generalizzazione - valorizzazione delle competenze acquisite.
- Partire da ciò che a loro piace: offrire proposte varie, dare opportunità di scelta, pur nell'equilibrio delle possibilità comunitarie.
FINALITÀ
I principali obiettivi sono:
- Tendere al benessere dei nostri giovani
- Favorire la loro socializzazione: con noi (tutti!), nel gruppo (se possibile con tutti)..., in famiglia, nella società (si fa quel che si può!)
- Sviluppare l'autonomia: personale, operativa, intellettiva, psicologica, affettiva, morale.
RUOLI NEL PROGETTO EDUCATIVO
- Psicologo: è il responsabile dei progetti
- Coordinatore interno: è il garante che i progetti siano secondo l'impostazione psicopedagogica; è il garante dell'attuazione dei progetti
- Operatori: sono gli inventori/verificatori/modificatori del progetto educativo.
- PROGETTO TERAPEUTICO
Il nostro intervento si configura anche come terapia indiretta.
Si hanno effetti terapeutici a livello psicologico attraverso un "sistema" di rapporti e relazioni positivi. "L'ambiente" non influisce solo negativamente se negativo, ma anche positivamente se positivo. In particolare: contesto comunitario, clima favorevole, ascolto, valorizzazione dei singoli membri della comunità.
A volte il tutto viene integrato con interventi più mirati (musicoterapia, ippoterapia, relax, centro di ascolto, ecc.), ma, tranne casi eccezionali, sempre di gruppo.
RUOLI NEL PROGETTO TERAPEUTICO
- Psicologo: responsabile del progetto terapeutico dal punto di vista psicologico soprattutto attraverso la terapia indiretta; ma anche con possibilità di interventi individuali col soggetto e con i suoi familiari (senza instaurare però un rapporto terapeutico continuativo)
- Medici e specialisti: responsabili del benessere fisico
- Operatori: realizzatori del progetto terapeutico. Cioè: favorire la "motivazione" e gestire il "rapporto di alleanza".
- FUNZIONI ÉQUIPE
- Approfondimento/attualizzazione dell'impostazione; aggiornamento; formazione
- Approfondimento casi specifici
- Analisi relazioni, proposte, progetti. Programmazione attività
- Condivisione ed elaborazione dei vissuti (negativi, ma anche positivi!)
- RAPPORTO CON I GENITORI E SERVIZI SOCIALI DI PROVENIENZA
- Psicologo responsabile: analisi del caso; impostazione e presentazione progetti; verifiche e restituzioni con i genitori e servizi sociali degli Enti di provenienza; verifiche e consulto con psichiatri, psicologi, fisiatri, medici esterni
- Coordinatore interno: rapporti per problemi pratici generali
- Operatori: raccolta comunicazioni
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